LA COSTA TRA POMEZIA E NETTUNO
Scoprire la parte sud del Litorale Laziale
La costa tra Pomezia e Nettuno .Da Pomezia (circa 30 km a sud di Roma). A circa 5 km da Pomezia, la via Laurentina si stacca puntando ad Àrdea e alla costa. La statale 601 tocca in successione Anzio (14 km), Nettuno . Pomezia e dintorni Nata nel 1939 da un piccolo insediamento destinato agli operai impegnati nella bonifica dell’Agro pontino, la città (m 108, ab. 56 000 circa) è oggi uno dei poli industriali della regione. Circa 3 km a ovest, in direzione del mare, il moderno abitato di Pràtica di Mare è l’erede di Lavinium, centro religioso dei latini legato alle origini di Roma: la tradizione, e i versi dell’Eneide di Virgilio, la vogliono fondata da Enea al termine delle peregrinazioni degli esuli troiani. Il Museo Lavinium espone reperti dal X secolo a.C. all’età romana provenienti dai complessi religiosi – tra cui il cosiddetto heroon di Enea, destinato al culto dell’eroe, e il santuario delle Tredici Are –, dall’area urbana e dalle necropoli dell’antica città, al massimo della sua espansione nel VI secolo a.C. Spiccano la solenne Minerva Tritonia e altre statue dal santuario urbano dedicato alla dea. Accanto agli oggetti, ai vasi e alle sculture dei corredi funebri e delle offerte votive, animazioni, proiezioni e installazioni multimediali ricostruiscono le vicende del viaggio di Enea e la lunga storia del luogo sacro, meta, si ipotizza, di pellegrinaggi da Roma e dal mondo greco. Visite guidate gratuite (con prenotazione obbligatoria) conducono dal museo all’area archeologica. Àrdea Cittadina in notevole sviluppo demografico (m 37, ab. 44 000 circa), antica capitale dei rùtuli, allunga il suo centro storico sul sito dell’acropoli, isolata da salti di roccia e da un muro di tufo, in vista del mare. La chiesa di S. Pietro, eretta nel XIII secolo su ruderi romani del I a.C., ha un portale con stipiti marmorei di spoglio e all’interno il fonte battesimale, il ciborio e la lampada disegnati da Giacomo Manzù; di fronte, alcuni resti di mura segnano il perimetro del tempio di Giunone. L’edicola di S. Marina, adiacente al cimitero, della fine del XII secolo, rimaneggiata, ha la cripta scavata nella roccia. Nel giardino e nelle sale della Raccolta Manzù*, nella villa dove lo scultore abitò, sono esposte circa 90 sue opere, tra piccoli e grandi bronzi: dal giovanile bassorilievo di Adamo ed Eva (1929) ai celebri Cardinali, ai bozzetti per le porte di chiese a Salisburgo, Rotterdam, Roma.
Anzio Alla base di un basso promontorio che interrompe la continuità del litorale sabbioso, la città (ab. 50 000 circa) è luogo balneare con spiagge divise in riviera di Ponente e riviera di Levante dal molo del porto turistico, capolinea dei traghetti per le Isole Ponziane. Nell’antichità fu centro dei volsci poi, dal 338 a.C., colonia e porto romano. Cicerone e soprattutto Nerone (che ad Anzio era nato nel 37) vi tennero ville. Molti secoli dopo, documenti medievali parlano di un Porto d’Anzio conteso tra pisani e genovesi in guerra per la supremazia sul Tirreno. Il nuovo porto voluto da Innocenzo XII alla fine del ’600 provocò l’interramento del vecchio. Nel gennaio del 1944 truppe anglo-americane sbarcarono ad Anzio e Nettuno per stabilire una testa di ponte alle spalle del fronte. Villa e grotte di Nerone. Tra la litoranea (sul tracciato della via Severiana aperta nel 193) e la spiaggia, le rovine della villa di Nerone comprendono avanzi di mura in opus reticolatum, terrazze di impianti termali, criptoportici, un’esedra (dove furono ritrovate celebri statue, tra cui l’Apollo del Belvedere ai Musei Vaticani), la cosiddetta Biblioteca di Domiziano. Le successive grotte di Nerone, oltre il faro, sono in realtà resti di magazzini in laterizio. Villa Adele. In un parco alberato, l’edificio seicentesco della villa ospita il Museo civico archeologico, che illlustra con reperti e note informative le vicende dell’antica Antium, e il Museo dello Sbarco e della Battaglia di Anzio, in cui le operazioni militari del 22 e 23 gennaio del ’44 sono rievocate attraverso uniformi, armi, decorazioni, piani di battaglia, documenti, fotografie, oggetti d’uso quotidiano.
Riserva naturale regionale Tor Caldara. Lungo il litorale tra Anzio e Lavinio, la distesa urbanizzata è interrotta dal rettangolo verde di questa riserva istituita a tutela di un lembo residuo di foresta mediterranea, con dune fossili, una cinquecentesca torre di avvistamento e strutture di una villa marittima romana. Un facile sentiero (circa 1.5 km) l’attraversa perpendicolarmente alla costa, dai boschi di leccio ai cespugli di macchia. Nettuno e dintorni Ormai saldata ad Anzio, anche nella vocazione balneare, Nettuno (ab. 45 000 circa) rimanda nel nome al tempio dedicato al dio del mare sui resti del quale, nel bel borgo medievale, fu eretta la chiesa di S. Giovanni, rifatta nel 1738-48; sulla stessa piazza Marconi sorge il palazzo baronale dei Colonna (del 1650, nelle forme attuali), che tennero il feudo per tutto il ’500. Tra il porto e la spiaggia si alza il forte Sangallo, eretto per Alessandro VI da Antonio da Sangallo il Vecchio tra il 1501 e il 1503. Vi sono sistemati l’Antiquarium comunale e il Museo dello Sbarco alleato, con documenti e cimeli. Sulla costa, a 12 km da Nettuno, si trova Torre Astura, castello isolato sul mare, con ponte levatoio, composto da una torre pentagonale con solida cinta e un’altra torre a guardia dell’accesso. Dall’acqua affiorano i resti di una peschiera e del porticciolo di una villa romana di età repubblicana. Nel sito, sulla sponda destra del fiume Astura, venne formandosi dalla fine del X secolo un borgo a difesa del quale fu eretta una torre di avvistamento, che i Frangipane recinsero nel 1193 con un muraglione fondato sui resti romani, dando forma al castello. Nel 1268 vi fu fermato e tenuto prigioniero Corradino di Svevia mentre cercava di imbarcarsi per la Sicilia, dopo la sconfitta di Tagliacozzo.
Per ulteriori informazioni il nostro personale è a vostra disposizione . Per prenotazioni utilizzi il modulo qui sotto .
Anzio Alla base di un basso promontorio che interrompe la continuità del litorale sabbioso, la città (ab. 50 000 circa) è luogo balneare con spiagge divise in riviera di Ponente e riviera di Levante dal molo del porto turistico, capolinea dei traghetti per le Isole Ponziane. Nell’antichità fu centro dei volsci poi, dal 338 a.C., colonia e porto romano. Cicerone e soprattutto Nerone (che ad Anzio era nato nel 37) vi tennero ville. Molti secoli dopo, documenti medievali parlano di un Porto d’Anzio conteso tra pisani e genovesi in guerra per la supremazia sul Tirreno. Il nuovo porto voluto da Innocenzo XII alla fine del ’600 provocò l’interramento del vecchio. Nel gennaio del 1944 truppe anglo-americane sbarcarono ad Anzio e Nettuno per stabilire una testa di ponte alle spalle del fronte. Villa e grotte di Nerone. Tra la litoranea (sul tracciato della via Severiana aperta nel 193) e la spiaggia, le rovine della villa di Nerone comprendono avanzi di mura in opus reticolatum, terrazze di impianti termali, criptoportici, un’esedra (dove furono ritrovate celebri statue, tra cui l’Apollo del Belvedere ai Musei Vaticani), la cosiddetta Biblioteca di Domiziano. Le successive grotte di Nerone, oltre il faro, sono in realtà resti di magazzini in laterizio. Villa Adele. In un parco alberato, l’edificio seicentesco della villa ospita il Museo civico archeologico, che illlustra con reperti e note informative le vicende dell’antica Antium, e il Museo dello Sbarco e della Battaglia di Anzio, in cui le operazioni militari del 22 e 23 gennaio del ’44 sono rievocate attraverso uniformi, armi, decorazioni, piani di battaglia, documenti, fotografie, oggetti d’uso quotidiano.
Riserva naturale regionale Tor Caldara. Lungo il litorale tra Anzio e Lavinio, la distesa urbanizzata è interrotta dal rettangolo verde di questa riserva istituita a tutela di un lembo residuo di foresta mediterranea, con dune fossili, una cinquecentesca torre di avvistamento e strutture di una villa marittima romana. Un facile sentiero (circa 1.5 km) l’attraversa perpendicolarmente alla costa, dai boschi di leccio ai cespugli di macchia. Nettuno e dintorni Ormai saldata ad Anzio, anche nella vocazione balneare, Nettuno (ab. 45 000 circa) rimanda nel nome al tempio dedicato al dio del mare sui resti del quale, nel bel borgo medievale, fu eretta la chiesa di S. Giovanni, rifatta nel 1738-48; sulla stessa piazza Marconi sorge il palazzo baronale dei Colonna (del 1650, nelle forme attuali), che tennero il feudo per tutto il ’500. Tra il porto e la spiaggia si alza il forte Sangallo, eretto per Alessandro VI da Antonio da Sangallo il Vecchio tra il 1501 e il 1503. Vi sono sistemati l’Antiquarium comunale e il Museo dello Sbarco alleato, con documenti e cimeli. Sulla costa, a 12 km da Nettuno, si trova Torre Astura, castello isolato sul mare, con ponte levatoio, composto da una torre pentagonale con solida cinta e un’altra torre a guardia dell’accesso. Dall’acqua affiorano i resti di una peschiera e del porticciolo di una villa romana di età repubblicana. Nel sito, sulla sponda destra del fiume Astura, venne formandosi dalla fine del X secolo un borgo a difesa del quale fu eretta una torre di avvistamento, che i Frangipane recinsero nel 1193 con un muraglione fondato sui resti romani, dando forma al castello. Nel 1268 vi fu fermato e tenuto prigioniero Corradino di Svevia mentre cercava di imbarcarsi per la Sicilia, dopo la sconfitta di Tagliacozzo.
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